Ero come sempre.. svuotata, agitata,confusa.. cambiavo sempre casa passavo da una all’altra sempre alla ricerca di qualcosa.. qualcuno.. un continuo cercare,prendemmo un appartamento al 4°piano in una palazzina popolare,la cosa strana è che non c’erano le scale ,per poter salire bisognava passare in tutti gli appartamenti,infatti nessuno di questi era chiuso a chiave,
in casa viveva con me una donna senza valori senza morale, credevo a volte che era la moglie di Gerardo,ma questa aveva un compagno e tradiva il marito nel suo letto,non visto comportamenti intimi ma sapevo che lo tradiva,e volevo buttarla fuori volevo far rispettare ma non ne avevo le forze ero annientata svuotata
ero sul letto rannicchiata che ad un tratto sentii squillare il cellulare,andai nella camera dove era questa donna e volevo prendere il cellulare per rispondere ma questa donna cercava di ostacolarmi,io sapevo che forse era Gerardo,lo aspettavo da un momento all’altro,così finalmente riuscii a prendere il cellulare e risposi,sentii una voce fioca..lontana era Gerardo che mi disse… Mò .. mò..sei Tu??? Ed io ….Gerardo..Gerardo dove sei?
La voce di Gerardo divenne più forte.. più vicina e mi disse…Sto venendo non ti preoccupare Sasariello mi è venuto a prendere,vestiti e scendi giù ad aprirmi il portone che sto venendo
Un emozione forte..la gioia indescrivibile….cercai al volo qualcosa da mettermi ma non trovai nulla così decisi di scendere così come ero in pantaloncino grigio e canotta,mentre mi apprestavo a scendere ,con il cuore in gola percorrevo il corridoio di questa casa,e notai che la luce del bagno era accesa,c’era papà che si stava facendo la barba….aveva la schiuma da barba sul viso e si specchiava pronto per radersi,inizialmente credevo che era normale che stesse lì,ma poi quando mi avvicinai,realizzai che no che non era normale,non doveva essere lì,papà era morto,quindi se era lì era venuto per la sua bambina,era venuto per me,lo guardavo,era bello era sano era forte,si girò mi guardava ed aveva la guancia sinistra gia rasa quindi senza schiuma,piangevo con lo sguardo gli dissi.. papà perdonami se ti sto trascurando.. papà perdonami se penso sempre a Gerardo e poco a te papà perdonami se adesso voglio correre da Gerardo,papà perdonami…
E papà capì subito cosa i miei occhi gli dicevano e il dolore che stavo provando e mi disse…vai a papà.. vai.. và da Gerardo pensa a lui adesso vai a papà
Così incominciai a correre con tutte le forze scendevo passando in appartamento in appartamento,in uno passai dalla camera da letto c’era una sig.ra a letto,io inciampai tra il gradino ed il termosifone,la sig.ra mi disse.. stai attenta vai piano.. ti fai male, ed io ne mi fermai ne la risposi
Finalmente arrivai giù,mi guardavo intorno cercavo il portone da aprire ma non vi era nessun portone,c’era solo un cancello metallico già aperto,cominciai a pensare che forse non era quella la casa visto che cambiavo sempre,i dubbi ,tanti dubbi di aver sbagliato casa che Gerardo stesse altrove,mentre mi tormentavo vidi sulla mia destra un parcheggio rialzato ,e c’era Gerardo che veniva,camminava a piedi,era bellissimo,era sano,era il Gerardo forte di una volta,aveva una serafina ed un pantalone a sigaretta di color nero,era bellissimo,ma soprattutto sano,forte,mi misi a correre,gli andavo incontro e così messami davanti a lui lo ammiravo mi inebriavo di lui,intorno a Gerardo c’erano tanti ragazzini che gli facevano festa per il suo ritorno,vi erano anche degli uomini,Gerardo era preso dal salutare e rispondere a tutti quelli che lo festeggiavano,ci fù un uomo che gli disse.. hai saputo di tuo fratello?? E Gerardo…si lo sò è morto…gli ho portato un coppetto(era quel triangolino di stoffa che si da come premio di una gara che lui aveva fatto un coppetto e lo aveva posto sulla tomba del fratello)
E continuava a camminare verso di me,portava dietro alla nuca sorretti dalle mani tre palloni rossi legati tra loro e dopo aver risposto a quel uomo li reggeva solo con la ,mano sx così due palloni caddero a penzoloni dietro la sua schiena,e venendo verso di me se ne vedeva solo uno di pallone
Io continuavo ad osservarlo ma poi visto che non mi aveva ancora salutato gli dissi quasi innervosita…Gèèè e allooora!!
Mi venne incontro appoggio la sua fronte sulla mia,occhi negli occhi testa e testa e mi desse scusami mò…quanti problemi hai?? Ed io ..non mi importa dei problemi.. voglio sapere come stai?? Tu come stai?? E lui.. bene,sto bene se non fosse per la gamba che mi fa male …ma sto bene( e si appoggiò la mano sulla gamba dx)
Stando così ravvicinati sempre testa e testa guardandogli il petto vidi che sulla maglietta c’era scritto “Medaglia D’Oro” capii che aveva vinto un campionato di calcio,e così gli dissi. beh ti fa male la gamba perchè giochi a pallone
Gerardo sorrise e annuì e poi facendo pressione con la fronte sulla mia con foga mi disse stringendo i denti… millennium termobagno…millennium termobagno
Era come per dirmi usa i denti onore e rispetto...onore e rispetto