decimo sogno..notte
confuso fatto di tanti episodi,tante situazioni
Gerardo ero in ospedale come se stesse al monteluce però il letto era posizionato al centro,ero agitata,nervosa protettiva,vennero le infermiere ,le mandai via dissi che ci pensavvo io,la stanza era in penombra senza luce,non mi ricordo cosa volevano e cosa le dissi che avrei fatto io,ma comunque loro salutarono e se ne andarono,chiusa la porta c'èrano tante finestre con le persiane chiuse, il letto (o i letti)era posizionato adesso con la testiera sotto a queste finestre,mi affannavo,ero molto agitata,dissi a Gino di aprire le finestre dovevamo far entrare la luce.
Ad un tratto fuori alle finestre vidi mamma che era sul terrazzo e riusci ad aprire le persiane del terrazzo ,incominciò ad entrare un pò di luce,ma ne volevamo di più era ancora poca,così riuscimmo ad aprire le finestre e pian piano una luce calda a fasci non normale entrava,
Ad un tratto mi sono trovata in un grande parcheggio ,perche dovevamo spostare i materiali del negozio,questo parcheggio somigliava molto al parcheggio del silvestrini,mettemmo in una curva delle scatole contenenti i sanitari,ce ne dimenticammo di toglierle,mentre ero ferma lì dove parcheggiano i taxi,guardando alla finestra di Gerardo,sentii un forte rumore d’acqua,mi girai e vidi un tubo grosso di politilene che percorreva tutto questo parcheggio,si era bucato in tantissimi punti,l’acqua che usciva da questi era tanta per ogni buco usciva un getto altissimo più di 2mt e un diametro di un palmo,mi preoccupai per quelle scatole,non volevo dare altri problemi a Gerardo,mentre mi organizzavo per toglierli,Gerardo mi raggiunse e mi disse questa non è acqua che bagna,dettomi questo l’acqua smise di uscire ed una pioggia fine quasi da non sentirla incominciò a scendere,e la cosa strana è che non ci bagnavamo.
Mi ritrovai in una casa,c’erano tutti ,ma non me li ricordo,ero contenta perchè era successo qualcosa di meraviglioso a Gerardo,(ricordo ancora come se la stessi ancora provando quella pace nel cuore e quella gioia,come se un miracolo si fosse compiuto) ,tra le persone che c’erano mi feci largo per prendere ¼ di insalata riccia che mamma mi dava,era a forma quasi triangolare,era nella busta,la misi in tasca e di fretta uscivo per portarla a Gerardo,uscendo ero in un grosso giardino,luminoso,c’erano delle persone che aspettavano,ricordo che il primo era Ciro,il marito di MariaTeresa,una mano si appoggiò sulla mia spalla ...era Gerardo che mi abbracciava e mi accompagnava verso queste persone(non l’ho visto in faccia,ma l’ho toccato,il suo odore,la sua mano,il suo corpo,la sua protezione,sì l’ho sentita,ancora la sento).
Portatami davanti a queste persone c’era una bara di latta o di argento,Gerardo sempre che mi sosteneva,non mi mollava,intorno a questa bara,c’era anche zio Gennaro,era nell'angolo del muro indossava un cardigan beige con la chiusura lampo,aveva le mani nella tasche del cardigan,era triste,guardava fisso la bara,aprirono per farci dare l’ultimo saluto e all’interno c’era Mariateresa,tutti dissero come è bella ,non si è proprio mossa sembra che dorme.Effettivamente sembrava che dormiva ,aveva il colorito della vita,solo il labbro aperto sulla sx,ad un tratto mentre la guardavamo ,si sollevò,si svegliò,ma non parlava,non si capiva se era viva o morta?delle persone ebbero paura se non erro Pina e dissero chiudete,chiudete,lasciatela stare,chiudete...io dissi di no...fermi...mi avvicinai l’accarezzai sula guancia sx,si girò mi guardava con gli occhi sgranati,voleva dirmi qualcosa..ma non riusciva a parlare non uscivano suoni dalla sua bocca così sul labbiale lessi che diceva mamma,mamma,.
Poi si riaddormentò,mi appoggiai sul suo orecchio sx e le urlai ...Mariaaaaaaaa..............Teresaaaaaaaaaa (la mia voce era tipo un lungo eco,quasi la sentivo camminare,per raggiungere mariateresa),si risvegliò,la bara era diventata come un letto ,lei si muoveva all’interno,cambiava posizione,poi si mise rannicchiata difronte a me,,non poteva stendere le gambe perchè la bara era poco larga ,mi guardava,mi parlava con fatica,ma senza pronunciare una sola sillaba,mi accorgevo che era confusa,che neanche lei sapeva cosa stava succedendo,nessuno sapeva se era in vita o se era morta o se era in un limbo di trapasso che solo a pochi di noi era stato concesso di vedere.
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